CREATIVE DIRECTOR

PAGE 31 January 2015

Dal 2008 sono direttore creativo di White, oltre ad averlo fondato. Ma per via della mia natura eclettica non mi limito a dirigere creativamente solo il mio studio. Mi occupo di direzione creativa anche per altre agenzie. Vengo chiamata su progetti specifici, con un taglio molto orientato allo stile e alla moda. Inoltre ho curato e sono stata direttore artistico di mostre e manifestazioni. Tra queste: il Festival di Photissima Art Fair e La Boutique Antagonista, Christmas Craft Supershop del Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi di Torino.

Welcome back Mr Sailor. E’ la campagna per il mercato italiano che ho realizzato con White per So Simple, per il marchio Sperry, partendo dal prepster, come immaginario di riferimento, con il suo stile e la sua predilezione per il mondo marinaresco old school. Fino ad arrivare al tatuaggio come trait d’union tra la cultura e l’estetica del lupo di mare e quella del gentleman urbano. La campagna si è articolata sia online che offline. Per la pagina Facebook di Sperry Top Sider Italia ho pensato a un piano editoriale di intrattenimento e approfondimento.

Ho raccontato il mondo dei marinai attraverso una serie di rubriche. Mistery Tales, The Sailor’s Bible, My Darling, Kingdom Hearts, sono solo alcuni degli appuntamenti fissi che ogni giorno, in un post tematico, hanno contribuito a informare il pubblico della rete su curiosità e must have del perfetto marinaio.

Una serie di post di stile, collegati a un blog di Tumblr, hanno delineato l’immaginario del prepster urbano affascinato dal viaggio tra le onde. Un evento, con tanto di tatuatore live, e un magazine hanno concluso la campagna per l’anno 2014. Un successo!

Welcome to the jungle. Benvenuti nella giungla della fotografia. Con questo claim, tratto dal titolo del secondo singolo del primo album dei Guns ‘n’ Roses, Appetite for Destruction- ho condensato lo spirito del Festival della prima edizione di Photissima Art Fair.

Un approfondimento culturale collaterale alla fiera, fatto da giovani, per i giovani. Con molta ironia e spregiudicatezza, già a partire dalla comunicazione, realizzata dal mio studio, White, in collaborazione con Undesign, ho suggerito una visione più democratica e partecipata della fotografia.

Una commistione e contaminazione di linguaggi e tematiche. Una pluralità di mostre, con proposte fotografiche istituzionali e indipendenti. Questa è stata l’identità che ho scelto di dare al Festival, ribadita dalla super-grafica ambientale dell’allestimento.

Una gigantesca rivista stampata in fine art ha raccolto una mostra-reportage in ogni apertura. Dalla fotografia di architettura alla giovane fotografia, dalle culture underground agli archivi storici torinesi, dalla fotografia negli style magazine alle esperienze di libera circolazione delle idee sviluppatesi all’interno delle scene skate e hardcore della Torino degli anni Novanta. Questi sono stati solo alcuni degli argomenti più apprezzati del Festival.

Psychedelic Paper, la fotografia negli style magazine, a cura di Luca Ballarini di Bellissimo, mostra inclusa nel Festival di Photissima Art Fair, che ho curato nel 2012

Il Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi di Torino per un Natale ci ha concesso gli spazi espositivi. La Galleria Sottana, storica sede dell’Arts&Craft Supermaket del museo, si è trasformata per alcuni mesi ne La Boutique Antagonista, esposizione e shop temporaneo dedicato alla diffusione della creatività artigianale giovanile.

Un vero e proprio esperimento di autogestione, coordinato dal mio studio, White, e Undesign, e per me un progetto curatoriale totale, racchiuso nel suo indimenticabile claim: Per tutti. Contro tutto, e nella sua pervasiva campagna crossmediale.

Dalla mostra-mercato alla prima sfilata di Rebel Yuths, marchio esplosivo del giovane fashion designer di origini nigeriane Damier Johnson, fino al viral uscito su tutti i giornali come Minaccia d’artista.

La Boutique Antagonista è stato il tentativo, come ben recitava l’ottavo punto del nostro manifesto di “coltivare un’intelligenza eccentrica e minoritaria, senza adeguarsi a un mercificato pensiero unico, dominante anche nelle arti”.

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