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PAGE 31 January 2015

In questi anni di lavoro ho cercato di definirmi in molti modi: direttore creativo, editoriale, photo editor, fotografa, ricercatrice cross disciplinare, visual artist, filmmaker, fondatrice di White. Sicuramente sono tutti ruoli che ho occupato, cose che so fare. Ma ciò che distingue il mio lavoro, non è il chi sono, ma il come lo faccio. Con un’espressione più contemporanea potrei dire che sono una digital catalyst: assorbo le informazioni da più media e aumento la velocità delle reazioni. E’ così che nascono i miei progetti e che faccio crescere quelli degli altri.

Sono nata a Cesena, mi sono laureata in Industrial Design al Politecnico di Milano e nel 2007 mi sono trasferita a Torino dove ho fondato il mio studio.

White, questo è il suo nome, è una piccola boutique creativa con un forte orientamento editoriale. Lo storytelling è il suo tratto distintivo. Dai magazine alla fotografia, dal blogging ai video, dal photo editing ai social media: da White si raccontano storie, con le parole e con le immagini.

Vapore, il mio blog magazine su arte, musica, moda e trend digitali

La passione per l’editoria, quella con la E maiuscola e quella indipendente, mi ha spinto a creare molti progetti. Nel 2008 Rent, il primo magazine interamente dedicato all’abitare in affitto, per il franchising immobiliare Solo Affitti, di cui sono stata direttore editoriale e nel 2012 W2, il canale web di documentari dedicato alle controculture, fondato insieme allo style magazine milanese Wu Magazine. Del quale nello stesso anno sono diventata contributor.

Ad ispirarmi non è solo la scrittura. Anzi, devo ammettere, che le parole sono una modalità espressiva posteriore al racconto per immagini. Tutto è cominciato con la fotografia. Guardare quella degli altri, trovare un mio stile, editarla. E’ così che sono diventata photo editor e poi video maker.

Dal 2011 sono mi occupo di photo editing per Oxygen e Agorà, i magazine di Enel e Autostrade per l’Italia, entrambi editi da Codice Edizioni.

La cultura visiva per me non è solo un lavoro. E’ un ambito di ricerca a tutto tondo. Un dialogo col mondo dell’arte, che ho evidenziato in articoli, workshop e esplicitato attraverso la produzione di artwork e opere d’arte.

Tra queste, Jesus is my homegirl, un ciclo di autoritratti esposto più volte da Enzo Biffi Gentili, che conserva una delle fotografie anche nella collezione permanente del MIAAO, il suo museo.

Annuncizione, dal ciclo fotografico Jesus is my homegirl. Questa fotografia è esposta nella permanente del Museo di Arti Applicate Oggi di Torino

Sempre al MIAAO, all’interno del complesso monumentale di San Filippo Neri, nel 2011 ho curato la Boutique Antagonista, una mostra e un temporary shop dedicato alla valorizzazione delle arti applicate e del design autoprodotto.

La ricerca cross disciplinare in ambito visivo mi ha portato ad impegnarmi su diversi fronti, come curatrice, nel 2012 del Festival di Photissima Art Fair, come blogger sul mio The White Diary e su Who Killed Bambi.

Nel 2013, come artista, ho partecipato con la video installazione Ruinenwerk, alla mostra principale del Festival di Architettura in Città, Le Rovine Esposte.

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