IL CINEMA INCONTRA LA FISICA QUANTISTICA

Photo and Direction 15 September 2017

Artribune ne parla così: “QuantuMine è un documentario scritto e diretto da Carlotta Petracci che avanza una riflessione sullo spazio e il tempo in “Mine”, il film di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro. Interpretandoli nell’ottica della riprogrammazione esistenziale e facendo emergere il retroterra filosofico-scientifico di una storia di intrattenimento”.

Trailer di QuantuMine. Il documentario integrale si può trovare nel blu-ray e dvd di Mine, distribuito da Eagle Pictures

Cinema e fisica quantistica, un incontro insolito. È questo il concept che sta alla base di QuantuMine, documentario diretto Carlotta Petracci che si basa sul film “Mine” di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, lungometraggio nato da un co-produzione Italia, Spagna e USA, con protagonista Armie Hammer. Un survival movie, come lo hanno definito in molti, ma con un retroterra esistenzialista, come puntualizza il documentario, che ne offre un’interpretazione “fantascientifica”, riferendosi al concetto di fantacoscienza di un certo cinema degli anni Settanta.

Fabio Guaglione, director of Mine

Armie Hammer, in una scena di Mine

Di viaggio interiore infatti si parla, ma senza sostanze lisergiche, perché Mike (il protagonista), accidentalmente bloccato su una mina nell’immensità di un deserto subsahariano, si trova costretto ad affrontare i suoi drammi, abbandonando i panni del soldato e vestendo quelli dell’uomo, soggiogato dalla sua coscienza e da una Natura, che diventa progressivamente ostile. Che realtà vuole Mike, in aperto contrasto con se stesso, rispetto a quella che gli appartiene?

Fabio Resinaro, director of Mine

Annabelle Wallis, in una scena di Mine

Per dare una risposta a questa domanda, nel film la temporalità lineare collassa, il determinismo cede i posto al principio della non-località, attraverso una frequente e ricorsiva incursione di flashback e visioni, che diventano i portali attraverso cui si compie la trasformazione dell’eroe. Magia del cinema: “cambiare il passato, nel presente, per creare un nuovo futuro”, o prospettiva esistenziale realmente quantistica?

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