Carlotta Petracci

La nostra cultura è abituata a una visione monolitica e stabile dell’identità, io al contrario sono molto “cross”: porto avanti valori esplicitamente legati ai concetti di transizione e contaminazione. I miei progetti sconfinano spesso dal mondo della comunicazione a quello dell’arte.

Da Backyard Superstar a La caduta degli Dei, da Tempus Fugit a Wannabe, nei workshop e corsi che tengo al Politecnico e allo IED di Torino, insegno a familiarizzare con la cultura visiva, la dimensione performativa dell’identità e quella cross-cuturale della progettualità.

Gli immaginari sono il punto di partenza del mio metodo. Imparare a conoscerli e utilizzarli è il fine di ogni mio in insegnamento, come racconto su White e Wannabe White.